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Visualizzazione dei post da 2018

V Congresso Nazionale ADI

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Congresso ADI  | Si è concluso ieri a Roma il V  Congresso  Nazionale dell' ADI . Presso il Teatro Pier Paolo Pasolini, nella Casa dello Studente De Lollis, il 15 e 16 dicembre scorsi l’associazione ha discusso e votato emendamenti al proprio Statuto e al proprio Regolamento e si è confrontata sui risultati raggiunti negli scorsi anni e sulle battaglie da affrontare nel prossimo futuro, dal superamento del dottorato senza borsa, alla riforma del pre-ruolo, alla valorizzazione del titolo nella scuola, nella pubblica amministrazione e nelle imprese. Dopo gli interventi dei rappresentanti di ARTeD, FLC-CGIL, Libera, Link, Rete 29 Aprile, Rete della Conoscenza e UDU il  Congresso  ha eletto il nuovo Consiglio Nazionale dell’ ADI  ed il nuovo Segretario,  Matteo Piolatto . La nuova segreteria è composta da  Lucia Baldino ,  Lorenzo Fattori ,  Luciana Forti ,  Nicolò Fuccaro ,  Eleonora Priori  e ...

Il #goofy7 tra sovranismo e euroscetticismo: la cronaca, Start Magazine

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Al #goofy7 Alberto Bagnai guida l'evento 2018 di Asimmetrie. Una forte critica all’attuale assetto istituzionale della zona euro ha pervaso tutte le sessioni della conferenza, ma le differenze emergono quando si parla di sovranismo nazionale. Si è svolta nel fine settimana la conferenza annuale “Euro, mercato, democrazia” dell’associazione Asimmetrie, il noto think tank guidato dall’economista Alberto Bagnai che da quest’anno è senatore della Lega e presidente della commissione Finanze del Senato. Giunto ormai alla settima edizione, l’evento intitolato “Sovrano sarà lei!” si è svolto al Centro Congressi del Serena Majestic a Montesilvano (PE). Tra i relatori ospiti internazionali come Jacques Sapir e Brigitte Granville,  giuristi come Alessandro Somma e scrittori-analisti come Riccardo Ruggeri, oltre che economisti, giornalisti e politici. Centrale nella due-giorni di Asimmetrie il tema dell’economia e dell’unione monetaria europea. Continua su Start Magazine @Angelan...

Le fantasie di Edmund Phelps, WSI

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Sul Wall Street Journal , l'economista Edmund Phelps firma un lungo editoriale intitolato The Fantasy of Fiscal Stimulus in cui cerca di dimostrare che le politiche fiscali espansive non sono efficaci contro una crisi economica. Phelps accenna anche all' Italia  e sostiene che proprio la dissolutezza fiscale dello Stato ha minato la  fiducia del settore privato e contribuito ad impedire la ripresa del paese. Al contrario, g li Stati Uniti sarebbero usciti dalla crisi grazie ad un'endemica capacità innovativa del proprio sistema economico. Il confronto tra il saldo del bilancio pubblico dei due paesi racconta però tutta un'altra storia. Come mostra la figura, chi ha fatto politiche espansive in deficit per affrontare la crisi del 2008 sono proprio gli Stati Uniti mentre l'Italia, al contrario, registra quasi sempre addirittura avanzi di bilancio*.  Ns. elaborazioni su dati Ameco - Commissione europea I dati non mostrano dunque alcuna dissolut...

Il pensiero economico dominante scopre la politica fiscale?

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I modelli economici mainstream hanno commesso grandi errori di previsione, soprattutto durante gli anni della crisi, e questo ha spinto alcuni economisti a rivisitarli per avvicinarli maggiormente alla realtà. I cambiamenti proposti restano però vani: il pensiero economico dominante affonda comunque le sue radici in invadenti e controverse teorie neoclassiche. Continua su Economia e Politica

L'economia reale dietro la crisi finanziaria, WSI

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Esattamente 10 anni fa, il 15 settembre 2008, la banca d’investimento Lehman Brothers , fondata nel lontano 1850 a Montgomery, dichiara bancarotta e innesca la più grande crisi globale dei nostri tempi. Come noto, nel 2008 Lehman registra perdite senza precedenti attribuibili soprattutto alla famosa crisi dei mutui subprime , ossia quei mutui altamente rischiosi che vengono concessi a soggetti che non possono normalmente accedere ai tassi di interesse di mercato. Dal 2006 il tasso di insolvenza di questi mutui cresce vertiginosamente e contribuirà ad innescare la grande crisi. All'origine di questa crisi finanziaria vi è dunque l'eccessivo indebitamento dei lavoratori americani su cui, in fin dei conti, si reggeva il  modello di crescita dell'economia mondiale.  Procediamo con ordine. Nei trent'anni precedenti lo scoppio della crisi, la forbice tra produttività e remunerazione del lavoro si allarga a causa di politiche adottate globalmente come  ad esem...

Squilibrio: recensione a Lucarelli e Romano (2017)

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Stimolare la domanda e gli investimenti non sempre garantisce una crescita stabile del sistema economico. Lucarelli e Romano in “Squilibrio” (Ediesse, 2017) si servono dei preziosi contributi della teoria economica critica per spiegare la complessa dinamica dello sviluppo capitalistico e individuare il ruolo dello Stato nei cambiamenti strutturali dell’economia. Continua su Economia e Politica

Dimissioni da ADI Benevento

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Nella giornata di oggi ho rassegnato ufficialmente le mie dimissioni   da  Responsabile della Comunicazione e  dal Direttivo di ADI Benevento .  È stata una bella esperienza e sono felice di aver dato  il mio contributo ad una giusta causa , ma le nostre strade divergono  e da oggi non ricopro più alcun ruolo in ADI Benevento.

Grecia e austerità: l'Odissea non è finita, WSI

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Dopo circa 8 anni, la Troika lascia ufficialmente la Grecia con un ultimo accordo: le scadenze su 96 miliardi di euro di prestiti (che ammontano al 40% del totale) vengono estesi di 10 anni, fino al 2032. Non si tratta della fine dell'austerità per il popolo greco. Come si legge sul  Financial Times , in cambio Atene dovrà perseguire una media di avanzi primari di bilancio del 2,2% del Pil fino al 2060 (e 3,5% fino al 2022).  Il Fondo Monetario Internazionale  è scettico sui nuovi target di bilancio e chiede ai governi dell'eurozona di ridurli all'1,5% del Pil. Ricordiamo infatti che il FMI ha già fatto un'importante autocritica sui risultati dell'austerità in Grecia e sui suoi costi sociali in un Report del 2017 . Nonostante questo, però, l'austerità non viene messa in discussione  del tutto . Quattro anni fa su questo blog ( clicca qui ) ci siamo chiesti se il vero obiettivo dei paesi creditori non fosse piuttosto permettere ai capitali naz...

Turchia: il vincolo della Bilancia dei pagamenti

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In un circolo vizioso di svalutazione ed inflazione, l a lira turca è in caduta libera : -16% nella sola giornata di venerdì.  Il  Financial Times  ricostruisce la storia recente dell'economia turca:  negli ultimi anni  le politiche monetarie espansive di Stati Uniti ed Europa  hanno incoraggiato gli investitori a cercare attività con tassi di interesse più elevati in paesi emergenti come la Turchia, dove l'afflusso di capitali ha favorito una forte crescita economica finanziata anche e soprattutto dal credito facile. Con la fine del Quantitative easing nei paesi avanzati, i capitali hanno smesso di affluire così facilmente nell'economia turca. Il problema più grande a questo punto è diventato quello di finanziare il debito estero.  L'indebitamento estero del settore privato supera il 50% del Pil ed il deficit delle partite correnti è ben il 6% del Pil. E' soprattutto qui che si è scatenato il panico degli investitori.  L'economista ...

Valorizzazione Dottorato nella Pubblica Amministrazione: le proposte ADI

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Rilancio su questo blog un importante post preparato per il sito di ADI Benevento: ADI   ha portato oggi al  Ministero della Pubblica Amministrazione le sue proposte per la  per la  Valorizzazione del titolo di Dottorato nel settore pubblico . I l sottosegretario On. Mattia Fantinati le ha accolte con interesse e si è impegnato a valutarle prima del prossimo incontro. In sintesi,  ADI propone : Creazione di canali di accesso dedicati per i dottori di ricerca nei concorsi pubblici; Valorizzazione del titolo in sede concorsuale; Riconoscimento del dottorato come esperienza lavorativa; Reintroduzione del diritto al congedo per il conseguimento del primo dottorato di ricerca, sottraendolo alla discrezionalità del dirigente; Valorizzazione del dottorato di ricerca ai fini delle progressioni economiche. La proposta completa è consultabile sul sito di ADI:  clicca qui .

Disoccupazione tecnologica e rapporti di forza

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I robot sostituiranno presto il lavoro umano lasciando dietro di sé solo disoccupazione di massa? Il timore è talmente diffuso da aver contribuito anche alla realizzazioni di studi sul tema:  l' Università di Oxford avverte che il 47% dei posti di lavoro degli Stati Uniti è a rischio a causa robot e McKinsey & Company ne stima circa un terzo in pericolo. Numeri incontrovertibili?  Mark Paul , autore del report del Roosevelt Institute "Don't fear the Robots", spiega su Project Syndicate  che non è affatto detto che sia davvero così . E' vero che alcune innovazioni distruggeranno alcuni tipi di lavori e, d'altronde, è sempre stato così: abbiamo sempre assistito alla distruzione creatrice di vecchie professioni in favore di nuove.  La differenza con il passato? Mark Paul la riassume in un dato. Negli Stati Uniti dal 1948 al 1973 la produttività è aumentata, soprattutto grazie all'innovazione, del 96,7%. Nello stesso periodo, i salari orari s...

ADI Benevento è online!

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ADI Benevento  è ora online con un  sito  tutto suo:  adibenevento.blogspot.com ! L'Associazione  dottorandi  e  dottori di ricerca  di  Benevento  ha ora una nuova piattaforma per comunicare e interagire con i suoi iscritti, con il territorio e con le istituzioni. Visita il nostro sito per scoprire  chi siamo , le nostre  convenzioni , i nostri  contatti  e tanto altro! PS Un ringraziamento speciale a tutti coloro che mi hanno dato  consigli  preziosi e determinanti durante la fase di costruzione del blog!

Verità per Giulio Regeni e Free Amal Fathy

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ADI   e   ADI Benevento  chiedono libertà e giustizia per i consulenti della famiglia di  Giulio Regeni  perseguitati in Egitto.  Amal Fathy è ancora in carcere e Giulio, dottorando italiano brutalmente ucciso due anni fa in Egitto, non ha ancora trovato giustizia. ADI, che aderisce alla campagna " Verità per Giulio ", promuove lo  sciopero della fame  lanciato dalla mamma di Giulio e lancia la fotostaffetta  # FreeAmalFathy .

Pianta: Governo italiano neoliberista, WSI

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Mario Pianta , economista all'Università Roma Tre, commenta il Contratto di governo 5 Stelle - Lega su Social Europe in un articolo intitolato " Politica Lib-Pop: Perché Il Nuovo Governo Italiano È Più Neoliberista Che Populista ". La flat tax, l'assenza di patrimoniali, il ridimensionamento dei controlli sulle piccole imprese e sui lavoratori autonomi, l'assenza di nuovi controlli e limitazioni alle attività degli istituti finanziari e delle banche rappresentano misure che - a parere del professore - renderanno l'Italia un paradiso neoliberista simile all'Irlanda: "Tutto ciò renderà l' Italia un paradiso neoliberista per le imprese , in competizione con l'Irlanda nella corsa verso il basso delle tasse aziendali in Europa, offrendo spazio per la sopravvivenza delle piccole imprese italiane drammaticamente colpite da un decennio di crisi. In questo modo, il trasferimento di reddito al 20% più ricco di italiani sarà enorme, con i più ricchi...

La filosofia economica 5 stelle - Lega

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Nel cd. Contratto di governo si delinea il programma economico del possibile Governo 5 Stelle - Lega . Difficile sintetizzare il tutto ma, nonostante alcune proposte ancora incomplete, è comunque possibile cercare la filosofia di fondo dell'economia gialloverde.  I punti cardine e le novità più radicali si trovano nel fisco e nel welfare. Cominciamo dalla   non flat tax  a due aliquote con deduzioni. La prima aliquota è il 15% per i redditi fino a 80mila euro, esclusa una  no tax area  per "bassi redditi" non ancora definiti. La misura è poco progressiva perchè dal "basso" reddito fino a 80mila euro esistono comunque  dichiarazioni dei redditi via via crescenti alle quali corrispondono propensioni al consumo via via decrescenti . In altre parole, chi dichiara 20mila euro tende a consumare una quota parte del proprio reddito maggiore rispetto a quella di chi ne dichiara 50mila e ancora maggiore rispetto a chi ne dichiara 80mila. Tassare allo s...

CEO: Porte girevoli tra controllori e banche

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Il  Corporate Europe Observatory  (CEO), gruppo di ricerca che indaga sulle attività di  lobbying  nell’Unione europea, ha di recente denunciato un problema di “ porte girevoli ” tra le autorità che devono vigilare sul  settore bancario e finanziario  e gli stessi istituti bancari e finanziari. In particolare, nell’ articolo pubblicato lo scorso 11 maggio sul proprio sito , l’Osservatorio  spiega che due Commissari su tre, quattro Direttori su cinque ed un Capo Unità su tre fra quelli che hanno lavorato nei Dipartimenti di regolamentazione finanziaria della Commissione europea tra il 2008 e il 2017 hanno poi lasciato la Commissione e trovato lavoro proprio nel settore finanziario che avevano il compito di vigilare. A parere degli autori della ricerca, il problema di “porte girevoli” tra gli uffici del regolatore e gli uffici del regolato è più che evidente. Il sospetto in questi casi è che il regolatore non sia del tutto imparziale se vi è concr...

Dal Sessantotto a Piketty, WSI

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A 50 anni esatti dall’esplosione dei celebri moti del  Sessantotto  il mondo ricorda gli eventi di quell’anno e si interroga sulle loro concrete conseguenze socio-politiche. Vi è chi sostiene che quella sia stata la miccia per molte delle successive conquiste della classe lavoratrice e chi, al contrario, sostiene che in quel movimento si trovi l’origine dell’esplosione dell’individualismo e del liberismo dei nostri tempi. Thomas Piketty , autore del celebre  Le capital au XXIe siècle , nel suo  blog  su  Le monde  sostiene con fermezza che il ’68 francese fu tra le principali cause della riduzione delle disuguaglianze sociali in Francia. Secondo l’economista, dal 1945 al 1967 l’economia della fase post-bellica è cresciuta ma con scarsa attenzione al tema dell’uguaglianza, tanto da veder crescere la quota profitti sul Pil sempre più della quota salari. Il  maggio ’68  è stato un punto di rottura: le  rivendicazioni di stude...

L'economia italiana tra Jean Pisani-Ferry e la legge di Say, WSI

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L'economista  Jean Pisani-Ferry , professore all' Hertie School of Governance di Berlino, ha di recente commentato lo stallo della politica italiana in un articolo su  Project Syndicate .  L'economista mette in guardia sui pericoli di tale stallo e sulla  fragilità della situazione dei conti pubblici del paese, ma sottolinea anche che il debito pubblico pari al 132% non è ascrivibile a recenti politiche all'insegna della finanza allegra. Citando l’autore: "L'elevato debito pubblico italiano non è il risultato dei deficit pubblici eccessivi - per lo meno non di quelli recenti. Con l'eccezione del 2009, il bilancio primario (che esclude il pagamento degli interessi) è stato in avanzo negli ultimi 20 anni. Nessun altro paese dell'area euro può vantare una performance del genere". Studiando i dati della nostra economia, il professore arriva alla conclusione che negli ultimi vent'anni sia stata la bassa crescita  la causa principale del...

NYT: privatizzazioni abbattono i salari, WSI

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Le  privatizzazioni  e l'erosione del settore pubblico sono tra le cause della riduzione del potere d'acquisto della classe lavoratrice degli Stati Uniti d'America. E' quello che dicono i dati presenti in un articolo del  New York Times  pubblicato lo scorso 22 aprile.   Secondo i giornalisti del NYT, la quota di lavoratori americani impiegata nel settore pubblico è la più bassa dal 1967. La caduta è da imputare alla riduzione dei  benefit   che rendevano attraente il settore (assicurazione sanitaria, pensione ecc.) ma anche all'ondata di  privatizzazioni  dei servizi pubblici locali avviate dai diversi stati federali con bilanci in affanno. Citando gli autori: "A corto di denaro, diversi stati hanno anche privatizzato servizi come la gestione dei servizi idrici, manutenzione stradale, servizi d'emergenza o prigioni, trasferendo lavoro dal settore pubblico alle imprese private che hanno ridotto salari e benefit per increment...