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Brexit o remain? Ovvero la guerra commerciale anglo-tedesca (con Riccardo Realfonzo)

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Gli squilibri delle bilance commerciali e i profondi processi di divergenza in atto nell’Unione Europea: sono queste le ragioni macroeconomiche di fondo del referendum sulla Brexit. Questioni con le quali, qualunque sarà l’esito del referendum, l’Europa dovrà fare i conti. Il referendum sulla Brexit fa suonare un nuovo campanello d’allarme sugli squilibri macroeconomici che dominano l’Unione Europea. Come già rilevato dal “ monito degli economisti ” pubblicato nel 2013 dal  Financial Times , l’Europa è preda di  processi di divergenza  interna sempre più intensi, che allontano ogni giorno di più i Paesi periferici, Italia inclusa, dai ritmi di crescita della Germania. Questi squilibri crescenti interessano anche i conti con l’estero dei Paesi europei ed è qui che riposano le principali ragioni economiche che hanno spinto parte dei britannici a invocare una uscita dall’Unione. A ben vedere, infatti, il principale problema che investe il Regno Unito, accentuatosi dopo la crisi