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Visualizzazione dei post da maggio, 2019

VIII Indagine ADI: Presentazione a Palazzo Madama - VIDEO

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Lo scorso 8 maggio abbiamo presentato la “ VIII Indagine ADI su Dottorato e Postdoc ” presso la sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica.  Come ogni anno, l’indagine ADI è stata l’occasione per discutere, dati alla mano, delle   condizioni di vita e di lavoro dei dottorandi in Italia , delle   drammatiche conseguenze dei   tagli che hanno colpito il mondo dell’Università   e delle   reali prospettive di carriera di chi ottiene un dottorato di ricerca . Guarda il video sul canale youtube dell'ADI: clicca qui  Scarica il video da Icedrive: clicca qui

VIII Indagine ADI: Niente di nuovo sul fronte occidentale, WSI

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In Italia il 90,5% dei ricercatori è destinato a lasciare l’Università . Sono dati allarmanti che testimoniano l’enorme spreco di capitale umano formato nei nostri atenei. La stima proviene dall’ ADI – Associazione dottorandi e dottori di ricerca in Italia , che ha elaborato i dati ministeriali del database Cineca nella sua VIII Indagine ADI sul Dottorato e Postdoc , presentata lo scorso 8 maggio presso la sala Caduti di Nassirya del Senato. Dati come questi spiegano perché gran parte dei ricercatori italiani emigra verso l’estero, dove gli investimenti nel mondo universitario sono decisamente maggiori. Il finanziamento pubblico alle università italiane è infatti pari allo 0,41% del Pil, contro lo 0,93% della Germania o l’1,06% della Francia ( dati eua , 2017). Inoltre, per quanto riguarda la ricerca, il sistema Italia spende solo l’1,35% del Pil in Ricerca e Sviluppo , contro il 3,02% della Germania o il 2,19% della Francia (dati OCSE, 2017). Si tratta di numeri che testimoniano u

La ripresa che non è mai partita, intervento su Rassegna sindacale

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In seguito al mio intervento radiofonico al programma "Economisti erranti" su Radio Articolo 1, a cui ho partecipato in qualità di ricercatore in Economia Politica dell'Università del Sannio, Rassegna sindacale ha ripreso i passaggi principali della discussione e sintetizzato il mio intervento. « I provvedimenti del governo come il decreto crescita e lo sblocca cantieri sono orientati soprattutto sul versante dell’offerta e non vanno ad agire sulla domanda, dove invece si registrano le carenze più profonde del Paese. Per stimolare la domanda, dovremmo raddoppiare gli investimenti pubblici in termini di miliardi. Spostando risorse sugli investimenti, gli effetti sarebbero molto positivi, perché le spese in conto capitale danno un contributo maggiore al Pil e il debito pubblico diventa più sostenibile. Al contrario, il governo intende agire sulla flat tax, che è fortemente regressiva. E mi auguro che non aumenti l’Iva, malgrado il Def al momento preveda il contrario ». La

Intervento a Radio Articolo 1: «Siamo ancora in crisi, stimolare la domanda»

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Recessione Italia | Audio del programma della radio della CGIL  Radio Articolo 1 " Economisti Erranti " a cui ho partecipato in qualità di ricercatore in Economia Politica ribadendo che, al contrario di quello che spesso raccontano i media, l'Italia non è fuori dalla crisi e la nostra economia ha bisogno di stimolare la domanda aggregata, soprattutto con investimenti pubblici. Ascolta l'audio, clicca qui:  oppure ascoltalo su Icedrive: clicca qui Fonte: radioarticolo1.it Recessione Italia