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Visualizzazione dei post da febbraio, 2021

Le conseguenze del primo Brunetta sul mondo del lavoro

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É online da  oggi il  blog della FP CGIL INPS !  In apertura, anche le mie riflessioni sul ritorno di Brunetta come Ministro della Funzione Pubblica: "Le conseguenze del primo Brunetta sul mondo del lavoro". Con il giuramento al Quirinale dello scorso 13 febbraio, la Pubblica Amministrazione ha ufficialmente un nuovo ministro, l’On. Renato Brunetta . Si tratta di una personalità che ha già ricoperto lo stesso ruolo dal 2008 al 2011 e non solo generando la contestata riforma che porta il suo nome, ma anche alimentando un aspro clima sociale nei confronti dei lavoratori pubblici a colpi di virulenti epiteti come “fannulloni” o “la peggiore Italia” che risuonano ancora oggi nelle menti di molti di noi. Simili modalità comunicative ebbero l’effetto di costruire una narrazione utile a giustificare alcune delle normative più regressive per il mondo del lavoro pubblico . Come ha già ricordato infatti la segretaria nazionale della FP CGIL, Serena Sorrentino, in quegli anni Brunetta h

Licenziare nessuno e lavorare meno, lavorare tutti

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Perchè lo sblocco dei licenziamenti chiesto da Confindustria non salverà l'industria italiana e perchè puntare su contratti di espansione ed investimenti in formazione, anche in chiave strutturale. Un mio contributo, apparso con il titolo " Licenziamenti, non sarà così che si salverà l’industria italiana",  su Strisciarossa . In seguito alla chiusura delle attività per lockdown e alla drastica caduta dei redditi che abbiamo registrato in Italia, con il Decreto Cura Italia il governo Conte aveva introdotto – e poi continuato a prorogare – il ben noto e contestato blocco generalizzato dei licenziamenti collettivi e dei licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo. L’ultimo intervento, con il ddl bilancio, ha esteso la proroga fino al prossimo 31 marzo 2021. Sull’opportunità di prorogare ulteriormente il divieto di licenziamento si confrontano due visioni radicalmente opposte in base alle quali dovrà esprimersi anche il prossimo governo Draghi, l’una fatta p