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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

Coronavirus: chi pagherà la ricostruzione è una scelta politica. Compiamola noi questa scelta, FP

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Qualcuno pagherà più di qualcun altro. Chi, quali classi e quali gruppi sociali sarà una scelta politica. Compiamola noi questa scelta. Un contributo per il blog del collettivo Futuro Prossimo ( fonte ) In seguito alle previsioni sul difficile futuro dell’economia italiana, l’agenzia di rating Fitch declassa il nostro debito pubblico al livello BBB-, prossimo a quello che viene solitamente definito livello spazzatura, cioè altamente rischioso. Un debito più rischioso, ossia teoricamente più difficile da rimborsare, è chiaramente un debito che incontra più difficoltà a trovare acquirenti e, per questa ragione, deve offrire un tasso di interesse più alto come remunerazione. Si tratta di costi più alti per lo Stato italiano e, di conseguenza, stanno sicuramente crescendo le pressioni verso una più rapida adozione di strumenti finanziari europei come, ad esempio, le linee di credito del MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità. Si tratta anche in questi casi ancora di debito pubblico,

L’ADI per la Festa della Liberazione 2020: da ogni casa, cantiamo “Bella Ciao”

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Quest'anno, a causa del lockdown dovuto all'emergenza CoVID-19, non è stato possibile scendere in piazza per celebrare la Festa della Liberazione ma, allo scoccare delle 15.00, anche l'ADI si è unita nel canto di "Bella Ciao" come chiesto dall'ANPI con l'iniziativa #BellaCiaoInOgniCasa.  Lo ha fatto dalle case dei suoi soci e simpatizzanti sparsi in tutta Italia.  È stato per noi un momento particolarmente importante ed emozionante, in cui abbiamo celebrato, tutti insieme, la memoria di partigiane e di partigiani, per riaffermare i valori che ci hanno insegnato. Per resistere anche oggi, ancora di più.  Leggi il comunicato su dottorato.it Scarica il video da Icedrive

In una società diversa, il Coronavirus

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Immaginiamo che le cose fossero andate diversamente. Immaginiamo per un attimo di averle vinte alcune di quelle battaglie politiche che abbiamo perso.  La sanità, ad esempio. Oggi non avremmo ospedali-aziende a corto di posti letto in nome degli indici di bilancio e  dell'efficienza , ma avremmo una grande sanità pubblica con più medici, più ricercatori e zero precari. I diritti sulle ricerche condotte sul SARS-CoV-2 non sarebbero esclusiva segreta di monopolisti privati, ma sarebbero un bene pubblico a disposizione di tutta la comunità scientifica.  L'economia? I lavoratori sarebbero già nei Consigli di amministrazione di tante aziende e la decisione di restare aperte o meno, soprattutto all'inizio di questa pandemia, sarebbe stata condivisa con loro. Avremmo visto più tutele sui posti di lavoro, c'è da scommetterci. A dirla tutta, le produzioni strategiche e di interesse nazionale sarebbero già per la maggior parte pubbliche, e avremmo quindi tagliato corto sulle l