Turchia: il vincolo della Bilancia dei pagamenti
In un circolo vizioso di svalutazione ed inflazione, la lira turca è in caduta libera: -16% nella sola giornata di venerdì.
Il Financial Times ricostruisce la storia recente dell'economia turca: negli ultimi anni le politiche monetarie espansive di Stati Uniti ed Europa hanno incoraggiato gli investitori a cercare attività con tassi di interesse più elevati in paesi emergenti come la Turchia, dove l'afflusso di capitali ha favorito una forte crescita economica finanziata anche e soprattutto dal credito facile. Con la fine del Quantitative easing nei paesi avanzati, i capitali hanno smesso di affluire così facilmente nell'economia turca.
Il problema più grande a questo punto è diventato quello di finanziare il debito estero. L'indebitamento estero del settore privato supera il 50% del Pil ed il deficit delle partite correnti è ben il 6% del Pil. E' soprattutto qui che si è scatenato il panico degli investitori.
L'economista postkeynesiano Anthony Thirwall*, critico del pensiero economico mainstream proprio perchè trascura il ruolo della moneta e della Bilancia dei pagamenti nell'economia reale, spiegava queste dinamiche molti anni fa: nessun paese può crescere più velocemente del tasso di crescita compatibile con il proprio vincolo della Bilancia dei pagamenti.
Se le partite correnti di un'economia (ossia il saldo tra esportazioni ed importazioni e redditi netti da/per l'estero) non sono tali da finanziare da sole le importazioni, sorge il problema di finanziare il debito con l'estero diversamente. L'economia turca ha continuato a crescere ad un ritmo molto elevato (oltre il 7% nel solo 2017) e, con essa, le importazioni dall'estero. In assenza di esportazioni tanto elevate da far affluire valuta estera necessaria a finanziare le importazioni crescenti, solo i prestiti potevano ripagare il debito estero. Con la fine del Quantitative easing negli USA e in Europa, questi capitali hanno però smesso di affluire così facilmente. L'economia turca si è trovata con un tasso di crescita più elevato di quello che la propria Bilancia dei pagamenti poteva permettersi.
Gli investitori, preoccupati per le conseguenze di un debito estero crescente che non può essere altrimenti ripagato, continuano a vendere lira turca. I pessimi rapporti con chi stampa la moneta di riserva internazionale, il dollaro, sono il colpo di grazia. Come spiegava Anthony Thirwall, gli squilibri nella Bilancia dei pagamenti sono un problema per l'economia mondiale: producono grandi e volatili movimenti di capitale e contribuiscono all'instabilità delle valute.
twitter: @AngelantonioVis
Articolo pubblicato su Wall Street Italia
* Thirlwall,A.P., (1979): "The balance of payments constraint as an explanation of international
growth rate differences". PSL Quarterly Review 45-53
Commenti
Posta un commento