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Visualizzazione dei post da gennaio, 2019

Dottorato e concorsi pubblici. Intervento a La Repubblica degli Stagisti.

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Dottorato | Concorsi | Marianna Lepore mi intervista in qualità di Respondabile Comunicazione ADI per La Repubblica degli Stagisti sul tema della Valorizzazione del dottorato di ricerca nel settore pubblico.  D'ora in poi in Lazio il dottorato varrà alcuni punti in più nelle procedure di concorso per posti pubblici. È la prima Regione in Italia a prevedere un vantaggio di questo tipo, al fine di valorizzare chi più investe nella formazione, raggiungendo il più alto titolo accademico oggi esistente nell'ordinamento universitario italiano – e cioè appunto quello di “dottore di ricerca”. « Una norma che va nella direzione segnata dalla nostra campagna per la valorizzazione del dottorato nel settore pubblico »: così Angelantonio Viscione, responsabile comunicazione dell’Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani (Adi), definisce l’articolo 13 della legge di stabilità 2019 della Regione Lazio, da poco approvata, che per la prima volta introduce la valori

Uguaglianza nemica di Produttività? Solo nella mitologia liberista, WSI

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L'economista Riccardo Puglisi , redattore de lavoce.info ed editorialista del Corriere della Sera e Linkiesta, in un tweet  attribuisce a quelli che definisce " egualitarismo sciocco" e "keynesismo sciocco" la responsabilità principale della bassa produttività italiana. Dietro il suo commento si celano fiumi di teorie economiche d'ispirazione neoclassico-liberista che ci aiutano a capire perchè - in fin dei conti - non può essere l' egualitarismo - sciocco o smart che sia -  il nemico numero uno della produttività . L'economista spiega nel tweet che senza la possibilità di divari anche ampi nella distribuzione del reddito mancherebbe persino lo stimolo ad aumentarla la produttività. E' per questo che politiche di redistribuzione del reddito fortemente egualitaristiche sarebbero - secondo questa logica - dannose per la la crescita economica.  Questa riflessione ci spiega però soprattutto quale sia l'idea di distribuzione che ha sposato l

Intervista a Gianfranco Viesti: «Dal Governo nessun cambiamento per le università del Mezzogiorno»

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Ecco l'intervento del prof. Gianfranco Viesti, con cui apriamo per la prima volta il sito dell'ADI ad interviste a docenti, professionisti ed esperti dei vari campi in cui è impegnata la nostra associazione. Secondo l'economista dell'Università di Bari, le politiche universitarie del governo penalizzano ancora gli atenei del Mezzogiorno, con gravi conseguenze sul numero di studenti iscritti, sulle concrete possibilità di studio di alcuni ragazzi del Sud Italia e sull’intero tessuto sociale ed economico del territorio. L’Ufficio Stampa del Miur ha sostenuto su  Il Mattino  che nel Mezzogiorno c’è un rapporto docenti/studenti più elevato rispetto al Centro-Nord e che quindi l’assegnazione dei punti organico che fa migrare 280 ricercatori verso Nord funziona anche da meccanismo riequilibratore. Qual è la sua opinione? A leggere bene quell’intervento, si scopre che il Miur parla di docenti rispetto agli studenti “in regola”. Se invece si prende il numero di docenti

Banche, bail-out e politica economica

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La prossima banca italiana ad essere salvata dallo Stato sarà - a quanto pare - la Cassa di risparmio di Genova e Imperia, meglio nota come Carige . Un coro di voci si è già levato per criticare l'ennesimo bail-out che sarà realizzato con i soldi pubblici dei contribuenti. Ricordiamo, ad esempio, che il salvataggio delle banche venete ha pesato secondo Eurostat ben 4,7 miliardi sul deficit pubblico e ben 11,2 miliardi sul debito pubblico. D'altro canto, era ed è possibile fare diversamente? I salvataggi bancari ci sono stati in tutto il mondo dopo la crisi del 2008 ed anche per cifre decisamente maggiori.  La verità è che, in assenza di un sistema bancario solido, il settore privato non riesce ad accedere facilmente al credito di cui ha bisogno per far partire un ciclo produttivo, in particolar modo in periodi di crisi economica come quello che stiamo attraversando. Piaccia o no, il processo produttivo delle moderne economie capitalistiche regge sulle concessioni di credi