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Visualizzazione dei post da marzo, 2013

Scenari

Lungi dall'essere un'eccezione, una dissonanza marginale, la Grecia potrebbe rappresentare il futuro per gran parte dell'Europa. Quanto accade in Grecia è tipico di ciò che chiamo “la nuova guerra”, l’emergere di nuove forme di conflitto. I drammatici tagli nella spesa pubblica indeboliscono la capacità dello stato ed erodono ulteriormente fiducia e legittimità, dando spazio a una combinazione di criminalità e di politica estremista. Una tale mescolanza si autoriproduce perché chi ne è coinvolto trae vantaggio dal disordine. È una dinamica che è molto difficile fermare; si sta affermando un nuovo tipo di economia politica predatoria, che non conosce nessun limite. La sola risposta sarebbe un'autorità politica cosmopolita, ma da dove potrebbe venire? Mary Kaldor

Ripetete una bugia e diventerà una verità

La famosa frase di Joseph Goebbels, "ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità", trova parecchi riscontri nella politica nostrana. In molti, ad esempio, sono convinti che il Movimento 5 Stelle sia il primo partito tra gli italiani, ma la realtà è ben diversa: il M5S ha meno voti del Pd sia al Senato che alla Camera se si contano i voti degli italiani all'estero sul sito del Ministero dell’Interno . Beppe Grillo, però, continua a ripeterlo e in molti ci credono. Lo stesso vale per questioni molto più importanti che riguardano la vita di milioni di persone. Un luogo comune, ad esempio, è costituito dalla convinzione che l'Italia abbia un welfare troppo generoso. E' ormai quasi impossibile trovare qualcuno, tra colleghi, amici o familiari, che non imputi l'origine dei mali e del debito pubblico della penisola alla troppa spesa sociale. Ma i dati dicono altro. Un recente studio del Cergas , il centro ricerche della Bocconi su

Le priorità di un governo/2

Tanto per rafforzare alcuni concetti, riporto autorevoli citazioni successive al post del 14 marzo in cui auspicavo che la battaglia per l'eguaglianza divenisse prioritaria per qualunque governo si formerà in Italia. "Oggi l’ingiustizia più grande del paese non sono le tasse, non è la precarietà, non è la disoccupazione provocata dalla crisi, non è nemmeno la “casta” dei politici: è la disuguaglianza . È questa l’ingiustizia in cui confluiscono tutte le precedenti, il fenomeno che indebolisce l’economia, frammenta la società, snatura la politica." Mario Pianta, sbilanciamoci.info , 19/03/2013 "La grande recessione non ha creato la disuguaglianza, ma di certo l’ha aggravata. Con le opportune politiche possiamo migliorare la situazione. La domanda è: possiamo farlo? Sì, a patto che il 99 per cento della popolazione si accorga di essere stato ingannato dall’1 per cento: che ciò che è nell’interesse dell’1 per cento non è nel loro inte

Le priorità di un governo

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Secondo il rapporto Bes , in Italia le disuguaglianze continuano a crescere: nel 2011 il 20% più ricco della popolazione ha ricevuto un reddito di 5,6 volte superiore a quello del 20% più povero, un valore superiore alla media europea. La quota di ricchezza totale posseduta dal 10% che sta nella posizione migliore è aumentata dal 44,3% nel 2008 al 45,9% del 2010. Il problema, oltre che etico, è anche economico, dato che i più ricchi spendono meno degli altri. Come ci ricorda lavoce.info , infatti, le indagini di Bankitalia rivelano che la propensione marginale al consumo si riduce nettamente all’aumentare delle risorse familiari, da un valore di circa 65% per le fasce di reddito più basse al 30% per le famiglie più ricche.  Molti economisti, infatti, individuano tra le ragioni principali della crisi proprio la redistribuzione del reddito dai ceti più bassi a quelli più alti a cui si assiste da decenni nelle economie avanzate. Ecco, dunque, un punto da mettere nell'age

Deficit di buon senso/2

I l Sole 24 Ore riporta che l'Olanda, da sempre fedele alla linea ortodossa della Germania, ha ufficializzato lo slittamento di un anno dell'obiettivo di riduzione del deficit di bilancio al di sotto del tetto di Maastricht del 3%. La ragione è semplice e riassunta nelle parole del premier olandese: "abbiamo bisogno di portare l'economia olandese fuori dalla crisi". Come dicevamo un paio di giorni fa, ci vuole almeno un minimo di buon senso !

Deficit di buon senso

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I dati sulla disoccupazione in Italia sono drammatici: secondo l' Istat , il tasso di disoccupazione sale all'11,6% e quello giovanile sale al 39%. Lo stesso giorno, l' Istat fornisce anche i dati su Pil e indebitamento delle pubbliche amministrazioni: al calo del 2,4% del prodotto interno lordo si affiancano la riduzione dell'indebitamento netto p.a. (-3,0% del Pil contro il -3,8% nel 2011) e l'incremento dell'avanzo primario (2,5% del Pil contro l'1,2% nel 2011). Il 3% del parametro di Maastricht, come si vede, è rispettato. Insomma, l'economia crolla, ma i conti pubblici stanno migliorando.  Questi risultati sono figli dell'applicazione di teorie mainstream, secondo cui la politica fiscale dovrebbe essere finalizzata solo al raggiungimento dell'equilibrio tra spese e entrate del bilancio pubblico. Si rifiuta il pensiero keynesiano, si trascura la recessione e si sfida la logica. Come scriveva qualche tempo fa Mario Seccareccia , la spe

Brevi riflessioni post-voto

Il voto ha bocciato il dogma, travestito da responsabilità, dell'austerità . Ha premiato, infatti, l'antimontismo di Berlusconi, penalizzato Monti e pure i continui flirt del Pd con l'ex premier tecnico. Pochi si sono accorti dell'antimontismo di Rivoluzione Civile, perchè giustizialista e settario accrocchio di partitini in cerca di resurrezione, e di Sinistra ecologia e Libertà, perchè troppo debole rispetto al Pd all'interno della coalizione di centrosinistra. Contro Monti e contro il Pd, ma anche contro Berlusconi e contro tutti gli altri, c'è il Movimento 5 Stelle che, infatti, è stato premiatissimo.  Il voto, insomma, si è scagliato contro l'incapacità della classe politica tradizionale ad affrontare la crisi economica e, dunque, contro quella casta che continua a difendere i propri privilegi mentre impone sacrifici agli altri.  Ci sono tutte le ragioni del mondo in questa critica, ma il M5S non offre una solida e completa proposta alternativa,