L’esempio USA: una politica espansiva contro la disoccupazione
L’Italia
e l’Unione europea scelgono di affrontare la crisi del 2008 con politiche di
austerità, in particolare con tagli alla spesa pubblica, e di ignorare appelli contrari
come la Lettera degli economisti che già nel 2010 mette in guardia
sulle conseguenze in termini di elevata disoccupazione e sui rischi di tenuta
dell’eurozona.
Negli
Stati Uniti, invece, nel 2009 viene adottata una politica espansiva da 800
miliardi di dollari come l’American Recovery and Reinvestment Act (ARRA).
Il dibattito sulla sua efficacia si accende sin dai primi annunci. Nel gennaio
2009 duecento economisti, tra cui Michele Boldrin e Alberto Bisin, firmano un
appello per esprimere il proprio parere contrario e proporre tagli sia alla
spesa pubblica che alle tasse, mentre economisti favorevoli alla politica
espansiva, come Paul Krugman e Joseph Stiglitz, criticano lo stimolo per i
motivi opposti, considerandolo insufficiente[1].
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