Coronavirus: chi pagherà la ricostruzione è una scelta politica. Compiamola noi questa scelta, FP

Qualcuno pagherà più di qualcun altro. Chi, quali classi e quali gruppi sociali sarà una scelta politica. Compiamola noi questa scelta.
Un contributo per il blog del collettivo Futuro Prossimo (fonte)

In seguito alle previsioni sul difficile futuro dell’economia italiana, l’agenzia di rating Fitch declassa il nostro debito pubblico al livello BBB-, prossimo a quello che viene solitamente definito livello spazzatura, cioè altamente rischioso. Un debito più rischioso, ossia teoricamente più difficile da rimborsare, è chiaramente un debito che incontra più difficoltà a trovare acquirenti e, per questa ragione, deve offrire un tasso di interesse più alto come remunerazione. Si tratta di costi più alti per lo Stato italiano e, di conseguenza, stanno sicuramente crescendo le pressioni verso una più rapida adozione di strumenti finanziari europei come, ad esempio, le linee di credito del MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità. Si tratta anche in questi casi ancora di debito pubblico, a condizioni certamente non ottimali, ma tuttavia a costi potenzialmente inferiori rispetto ad un finanziamento sul mercato. 

In ogni caso, in assenza di monetizzazione dei deficit pubblici, le conseguenze economiche dell’emergenza COVID-19 richiedono che lo Stato italiano si indebiti ulteriormente, aumentando il peso degli oneri finanziari che paga ai sottoscrittori del proprio debito. Si tratta di investitori e di fondi di tutto il mondo, che guadagnano dall’impiego dei propri capitali negli investimenti più remunerativi in luogo della loro mera tesaurizzazione. 

Questo non vuol dire solo che esistono - per qualcuno, solo per qualcuno - impieghi altamente remunerativi persino in questa drammatica fase storica, ma ci ricorda anche che esiste una grande quota di ricchezza al di fuori del settore pubblico. Ci sono grandi e piccoli risparmi gestiti da fondi e ci sono grandi ricchezze nelle mani di pochi individui. Allargando lo sguardo ad esempio alla ricchezza netta rilevata in Italia dai ricercatori di Oxfam, ben il 70% è nelle mani di una minoranza di individui, il 20% della popolazione. In un momento in cui le pressioni sui mercati finanziari sono in crescita e, con esse, il debito e gli oneri a carico di tutta la collettività, diventa ancora più necessario dare concreta attuazione al principio della giustizia sociale, anche ad esempio attraverso prelievi fiscali altamente progressivi, che ricadano cioè solo e soltanto sui più ricchi delle nostre società, ed in misura fortemente crescente.

La società è divisa in classi, ed esistono grandi differenze di reddito e di ricchezza anche all'interno delle classi stesse - parafrasando Thomas Piketty ne Il Capitale nel XXI secolo, esistono anche i poco poetici decili e centili - e non possiamo dunque tollerare che il peso della ricostruzione ricada indistintamente sul bilancio pubblico, cioè in misura inevitabilmente maggiore sulle fasce più deboli della popolazione.


Foto di Ryan McGuire da Pixabay 


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