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La MMT spiega la crisi dell'Eurozona ed il ruolo della moneta? Commento a Bonetti e Paesani

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In risposta al dibattito lanciato sulla MMT da Alessandro Bonetti e Paolo Paesani su Etica e Economia, in questo saggio mi chiedo se la " Teoria Monetaria Moderna " riesca a cogliere il marxiano D-M-D' , per cui i processi produttivi si innescano solo per l’aspettativa di ottenere un maggior profitto monetario . Ed, inoltre, anche se essa riesca a cogliere i rischi di instabilità finanziaria alla Minsky. Il rischio, infatti, è che la MMT trascuri quello che accade nel cuore dei processi produttivi e del conflitto capitale-lavoro e, a causa di un'impostazione cartalista sul ruolo della moneta, anche quello che accade nel settore del credito privato delle economie capitalistiche. Un mio commento sul Menabò. Leggi l'articolo su Etica e Economia:  clicca qui  

Pensioni e teoria economica: liberare il dibattito dai pregiudizi

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Il dibattito sulla sostenibilità del sistema previdenziale, negli ultimi anni sempre più orientato verso l’espansione della previdenza complementare gestita dai fondi privati, spesso non fa i conti con alcuni limiti di simili schemi pensionistici. Dal punto di vista della teoria economica, l’origine di certi “equivoci” va ricercata nei poco realistici assunti ereditati dalla tradizione neoclassica che ritroviamo oggi alla base dei ragionamenti che dominano il dibattito sulla previdenza sociale.  Ecco perchè, accanto agli aspetti finanziari del bilancio previdenziale, è dunque fondamentale anche garantire politiche economiche di ampio respiro orientate all’innovazione ed alla crescita, così come riforme pro-labour – come quelle orientate ad aumentare i minimi salariali, a rafforzare la contrattazione collettiva e a ridurre la flessibilità nel mercato del lavoro – che siano capaci di assicurare una più equa distribuzione del reddito tra capitale e lavoro. Leggi l'articolo su Economia...

Post-keynesian: una guida introduttiva alla teoria economica post-keynesiana

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Un’introduzione alla teoria post-keynesiana, per delineare in sintesi i principi e le peculiarità di una vasta tradizione di ricerca che si sviluppa inizialmente nella Cambridge di John Maynard Keynes per arricchirsi negli anni dei contributi di numerosi studiosi di tutto il mondo. Questa breve guida introduttiva è stata pubblicata nella forma di quattro diversi articoli sul sito di Rethinking Economics Italia con il titolo “Cos’è la teoria post-keynesiana: princìpi e politica economica”. Scarica l'articolo: clicca qui

MMT e mainstream: verso una nuova "Sintesi"?

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Una teoria economica alternativa come la Modern Money Theory ( MMT )   incontra inaspettatamente il prudente interesse di due personalità di spicco del pensiero economico mainstream contemporaneo: il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi e il capo economista del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde . Un interesse prudente, figlio dell'innegabile fallimento dei modelli delle istituzioni economiche moderne nello stimare gli effetti della politica fiscale.  La MMT , al contrario, individua lodevolmente proprio nella politica fiscale lo strumento principale per stimolare l'economia.  Ma c'è di più. La MMT si fonda sul presupposto logico secondo cui la politica fiscale - ad es. attraverso l'imposizione di tasse da pagare - giustifichi (e quindi "preceda" logicamente) l'accettazione e la circolazione della moneta . Si tratta quindi di una teoria erede dell' approccio cartalista  sulla moneta che - a onor del vero - trova da ...

Grandi imprese: tutta colpa degli azionisti? Ovvero della Tecnostruttura di Galbraith

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La Business Roundtable , associazione che coinvolge 180 grandi imprese americane, ha annunciato un importante cambiamento nella propria Dichiarazione dei Principi : l'obiettivo dell'azienda non deve essere più soprattutto il profitto per gli azionisti, ma l'interesse di tutti gli stakeholder, lavoratori e clienti compresi. Accolta dai media come una grande svolta, in realtà la nuova Dichiarazione non fa altro che trovare un capro espiatorio negli interessi degli azionisti. Secondo economisti come John K. Galbraith , infatti, chi guida davvero l'azione dell'impresa - e lo fa soprattutto perseguendo i propri di interessi - è la cosiddetta tecnostruttura . Ne Il Nuovo Stato industriale (1968), infatti, Galbraith definisce come tecnostruttura la burocrazia di manager e professionisti che orienta l'azione verso il perseguimento di obiettivi legati più alla conservazione e all'accrescimento del proprio potere (tramite sicurezza, retribuzione, prestigio et...

I minibot della Lega non funzioneranno come moneta, neanche parallela, WSI

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Minibot Lega | I minibot della Lega sono debito pubblico e non funzioneranno da moneta, neanche da moneta parallela. Nella mozione approvata alla Camera e nel programma della Lega i minibot appaiono come nuovo debito pubblico (con titoli di piccolo taglio) con cui è possibile compensare debiti e crediti con lo Stato. In altri termini, sono titoli emessi dallo Stato italiano distribuiti a chi vanta crediti con le pubbliche amministrazioni e con cui è possibile pagare le tasse. Potranno funzionare efficacemente come moneta parallela all'euro? Molto probabilmente la risposta è no. La condizione affinchè questi titoli possano fungere anche da moneta parallela è che la moneta sia un'imposizione statale, che venga cioè accettata dagli agenti economici come mezzo di pagamento essenzialmente perchè utile a pagare le tasse. Si tratta di tesi discendenti  dalla teoria cartalista della moneta ma non condivise universalmente.  La storia ci dice di esperienze di circolazione d...

Il pensiero economico dominante scopre la politica fiscale?

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I modelli economici mainstream hanno commesso grandi errori di previsione, soprattutto durante gli anni della crisi, e questo ha spinto alcuni economisti a rivisitarli per avvicinarli maggiormente alla realtà. I cambiamenti proposti restano però vani: il pensiero economico dominante affonda comunque le sue radici in invadenti e controverse teorie neoclassiche. Continua su Economia e Politica

Squilibrio: recensione a Lucarelli e Romano (2017)

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Stimolare la domanda e gli investimenti non sempre garantisce una crescita stabile del sistema economico. Lucarelli e Romano in “Squilibrio” (Ediesse, 2017) si servono dei preziosi contributi della teoria economica critica per spiegare la complessa dinamica dello sviluppo capitalistico e individuare il ruolo dello Stato nei cambiamenti strutturali dell’economia. Continua su Economia e Politica

Il Manifesto di Rethinking Economics

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Appello per il pluralismo nella ricerca e nell'insegnamento dell'economia politica che ho promosso raccogliendo adesioni all'Università del Sannio Rethinking Economics è una rete di studenti di tutto il mondo che dinanzi all'egemonia del pensiero unico neoclassico-liberista promuove  la pluralità nella ricerca e nell'insegnamento dell'economia politica. La Dichiarazione globale per il pluralismo nell'economia è promossa ora anche in Italia.  Un appello da sottoscrivere e far circolare: Manifesto di Rethinking Economics .