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Visualizzazione dei post con l'etichetta distribuzione del reddito

Salario minimo e redistribuzione à la leghista, WSI

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Salario minimo Lega  | In questi giorni - previa approvazione dalla commissione Lavoro - il disegno di legge del Movimento 5 Stelle sul salario minimo , che prevede un trattamento economico minimo orario non inferiore ai 9 euro lordi, dovrebbe giungere nell'aula del Senato. A giudicare dalle dichiarazioni di esponenti della Lega, però, la proposta rischia di rivelarsi un gioco a somma zero per gli stessi lavoratori che - al contrario - dovrebbero avvantaggiarsi dalla sua introduzione. Secondo il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, infatti, l'introduzione del salario minimo rischierebbe di creare nuovi stati di crisi e dunque - a suo parere - per le piccole e medie imprese dovrebbe essere introdotto almeno a costi invariati. Cosa vuol dire? Ce lo spiegava forse un più esplicito Matteo Salvini qualche settimana fa:  «S ul salario minimo occorre prima ridurre la pressione fiscale e burocratica a chi i salari li paga ». In altre parole, secondo la Lega lo Stato...

Uguaglianza nemica di Produttività? Solo nella mitologia liberista, WSI

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L'economista Riccardo Puglisi , redattore de lavoce.info ed editorialista del Corriere della Sera e Linkiesta, in un tweet  attribuisce a quelli che definisce " egualitarismo sciocco" e "keynesismo sciocco" la responsabilità principale della bassa produttività italiana. Dietro il suo commento si celano fiumi di teorie economiche d'ispirazione neoclassico-liberista che ci aiutano a capire perchè - in fin dei conti - non può essere l' egualitarismo - sciocco o smart che sia -  il nemico numero uno della produttività . L'economista spiega nel tweet che senza la possibilità di divari anche ampi nella distribuzione del reddito mancherebbe persino lo stimolo ad aumentarla la produttività. E' per questo che politiche di redistribuzione del reddito fortemente egualitaristiche sarebbero - secondo questa logica - dannose per la la crescita economica.  Questa riflessione ci spiega però soprattutto quale sia l'idea di distribuzione che ha sposato l...

L'economia reale dietro la crisi finanziaria, WSI

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Esattamente 10 anni fa, il 15 settembre 2008, la banca d’investimento Lehman Brothers , fondata nel lontano 1850 a Montgomery, dichiara bancarotta e innesca la più grande crisi globale dei nostri tempi. Come noto, nel 2008 Lehman registra perdite senza precedenti attribuibili soprattutto alla famosa crisi dei mutui subprime , ossia quei mutui altamente rischiosi che vengono concessi a soggetti che non possono normalmente accedere ai tassi di interesse di mercato. Dal 2006 il tasso di insolvenza di questi mutui cresce vertiginosamente e contribuirà ad innescare la grande crisi. All'origine di questa crisi finanziaria vi è dunque l'eccessivo indebitamento dei lavoratori americani su cui, in fin dei conti, si reggeva il  modello di crescita dell'economia mondiale.  Procediamo con ordine. Nei trent'anni precedenti lo scoppio della crisi, la forbice tra produttività e remunerazione del lavoro si allarga a causa di politiche adottate globalmente come  ad esem...