L'austerità perde sponsor, ma non è finita
Il Corriere della Sera, che pubblica regolarmente contributi di Alesina e Giavazzi in favore dei tagli alla spesa pubblica, può essere considerato uno dei maggiori sponsor dell'austerità. Per questa ragione, può stupire che il quotidiano abbia pubblicato un articolo di Riccardo Realfonzo che, ricordando che l'economia è ripartita in paesi come USA e Giappone in cui la spesa pubblica è stata aumentata piuttosto che ridotta, informa i lettori dell'esistenza del referendum "stop austerità" . Se il rigore dei conti pubblici è diventato una sorta di dogma da rispettare ad ogni costo, infatti, molto è dovuto all'appoggio mediatico di cui gode da anni. Sono in molti, ad esempio, ad essere convinti che l'Italia abbia una spesa pubblica troppo elevata, ma i dati dimostrano il contrario: la spesa di scopo (al netto degli interessi sul debito) è inferiore alla media europea sia se calcolata in percentuale al Pil sia se calcolata pro-capite e, in realtà, è og