Uguaglianza nemica di Produttività? Solo nella mitologia liberista, WSI


L'economista Riccardo Puglisi, redattore de lavoce.info ed editorialista del Corriere della Sera e Linkiesta, in un tweet attribuisce a quelli che definisce "egualitarismo sciocco" e "keynesismo sciocco" la responsabilità principale della bassa produttività italiana.
Dietro il suo commento si celano fiumi di teorie economiche d'ispirazione neoclassico-liberista che ci aiutano a capire perchè - in fin dei conti - non può essere l'egualitarismo - sciocco o smart che sia -  il nemico numero uno della produttività.
L'economista spiega nel tweet che senza la possibilità di divari anche ampi nella distribuzione del reddito mancherebbe persino lo stimolo ad aumentarla la produttività. E' per questo che politiche di redistribuzione del reddito fortemente egualitaristiche sarebbero - secondo questa logica - dannose per la la crescita economica. Questa riflessione ci spiega però soprattutto quale sia l'idea di distribuzione che ha sposato l'economista: secondo Riccardo Puglisi ad aumenti di produttività corrispondono pari (o quasi) aumenti del reddito. Si tratta di ideologie derivanti da tesi di ispirazione neoclassico-liberista come la nota Teoria Marginalista della Distribuzione, secondo cui la remunerazione dei fattori produttivi sarebbe pari alla loro produttività marginale. Una teoria elegante e coerente con modelli economici che esaltano il libero mercato ma - è evidente a tutti - completamente distante dalla realtà. 
Demonizzare forme più o meno smart di egualitarismo sulla base di teorie deboli e liberiste, soprattutto in un Paese fortemente disuguale e con carenza di domanda come l'Italia, è il vero pericolo per la crescita e lo sviluppo.

twitter: @AngelantonioVis
Articolo pubblicato su Wall Street Italia



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